Lampi di saggezza

Realtà e percezione

Prendiamo in considerazione il modo di esistere dei fenomeni e come noi li percepiamo. Sovente quella che chiamiamo realtà oggettiva e la nostra percezione sono discordanti. La realtà appare spesso in modo erroneo, cosa che è constatabile anche nell’esperienza quotidiana. Osservando un animale, ad esempio, possiamo notare come le sue percezioni siano spesso incongruenti con […]

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Vacuità: guardare le cose da un altro punto di vista

Parliamo di vacuità. Ma come farlo in modo semplice? Ci sembra sempre così complicato! Qualcuno ha chiesto a Sua Santità: “Come si applica la vacuità nella vita quotidiana?”. E lui ha risposto: “È facile: basta osservare le cose da un altro punto di vista”. Sembra un spiegazione fin troppo facile, ma è estremamente profonda. E

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La miglior pratica? Ripagare la gentilezza degli altri

Il tonglen è davvero ottimo. È la migliore pratica del Dharma, la migliore meditazione. Soprattutto per noi, è la migliore meditazione. Alcune persone possono dire: “Io medito sui chakra, sui venti, sulle gocce”, cose del genere. Altre parlano solo di dzogchen. Non nominano mai il lamrim, la bodhicitta, la vacuità. Parlano e pensano solo in

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Rinuncia e coraggio

Molte persone considerano la rinuncia come qualcosa di vagamente di masochistico, come se significasse dover fare a meno di tutti i piaceri e alle comodità della vita. Ecco perché dobbiamo comprendere correttamente che cosa intendiamo con rinuncia nel contesto buddhista.  La rinuncia ha due aspetti. Il primo è una forte determinazione a liberarci definitivamente sia

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Meditazione sulla vacuità

Meditazione sulla vacuità di Jeffrey Hopkins è un’opera monumentale e fondamentale che esplora il cuore della filosofia buddhista tibetana, in particolare il concetto di śūnyatā o “vacuità”. Pubblicato per la prima volta nel 1983, questo libro è considerato una delle analisi più approfondite e dettagliate sul tema, fornendo sia una traduzione accurata sia un commentario

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Shenpa, la viscerale esperienza dell’attaccamento all’ego

Il termine tibetano shenpa può essere definito come “ciò che lega la mente senziente al samsara”. Troviamo shenpa nei nostri concetti, nelle nostre reazioni e nei nostri sentimenti. Un modo diretto per parlare di shenpa è dire che si riferisce all’esperienza viscerale dell’attaccamento all’ego. Quando diventiamo rossi in viso e reagiamo intensamente, o ci aggrappiamo

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Il gioiello essenziale degli eroi che desiderano la liberazione

Atiśa arrivò a Ngari (1) nel 1042 e vi rimase per due anni durante i quali impartì un gran numero di insegnamenti a Lha Jangchup’ö (2) e ad altri studiosi dell’epoca. Poi decise di tornare in India e si preparò a partire. Fu allora che Lha Jangchup’ö gli chiese di concedergli un ultimo consiglio. Atiśa

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Torma: arte e spiritualità in pasta d’orzo

Le torma tibetane sono sculture tradizionali create principalmente da monaci, utilizzando farina d’orzo arrostito (tsampa), burro e altri ingredienti naturali. Vere e proprie opere d’arte non sono semplici elementi decorativi, ma rivestono un significato spirituale profondo all’interno delle pratiche religiose tibetane.  Le loro radici risalgono all’epoca pre-buddhista del Tibet, quando venivano usate nelle pratiche sciamaniche

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