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Categoria Classici
Tag bodhisattva, Buddhismo tibetano, Manjushri, Shabkar Tsokdruk Rangdrol
La scrittura emanata di Manjushri
Shabkar Tsokdruk Rangdrol
La scrittura emanata di Manjushri
Istruzioni fondamentali per la meditazione
Traduzione della Ven. Ghialten Ciotso (Daniela Brandstetter)
Edizione: brossura, 318 pp.
ISBN 979-12-80233-35-6
€ 25,00
Disponibile il: 9 Dicembre 2024 alle 09:57
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Il modo in cui le cose esistono
La scrittura emanata di Manjushri è un testo piuttosto unico nella letteratura tibetana non solo perché è scritto in forma di domande e risposte, alternando versi e prosa, ma anche perché è un compendio di brevi insegnamenti che espongono istruzioni chiare, concise e comunque profonde riguardo all’intero sentiero graduale per l’illuminazione con una modalità non settaria tipica dell’approccio di Shabkar.
Questo sentiero graduale ci accompagna prima attraverso una presentazione esaustiva degli insegnamenti dell’“addestramento mentale” (lojong) sulla base del Grande trattato sugli stadi del sentiero dell’illuminazione di Je Tsongkhapa (Lamrim Chenmo), delle istruzioni quintessenziali, gli insegnamenti fondamentali sulla natura della mente secondo la tradizione Mahamudra di Milarepa, delle spiegazioni pratiche dei canti di realizzazione, o doha, di Saraha, per culminare con gli insegnamenti finali sulla Grande Perfezione, Dzogchen, il pinnacolo dei Nove Veicoli.
In tal modo, con ventitré consigli, Shabkar illustra i fondamentali della pratica spirituale: la necessità di rinunciare al mondo, affidarsi a un maestro spirituale e unire la meditazione sulla vacuità con la compassione. Shabkar spiega come meditare, come integrare nella vita quotidiana le intuizioni così ottenute, come fondere la propria mente con quella del guru e lasciar i pensieri mentre sorgono. Lo stile di Shabkar è fresco ed efficace, come se avesse voluto definire ogni fase della vita contemplativa in un modo che fosse il più conciso possibile e tuttavia esaustivo e di grande ispirazione per i praticanti.
— Dall’Introduzione di Matthieu Ricard
Shabkar Tsokdruk Rangdrol
Maestro tibetano del XIX secolo divenuto noto come Shabkar Lama, il “Lama dell’Impronta Bianca”, dopo aver trascorso anni in meditazione sul Monte
Kailash, in un luogo remoto non lontano dalla Grotta dei Miracoli di Milarepa, vicino alla famosa Impronta Bianca, una delle quattro impronte che si dice siano state lasciate dal Buddha quando viaggiò miracolosamente verso il Kailash.
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