Per raggiungere l’illuminazione perfetta è necessario percorrere completamente l’intero sentiero nella sua duplice divisione dei Sutra e dei Tantra: non è possibile raggiungere l’illuminazione senza passare attraverso l’intero sentiero, per cui è necessario fare affidamento su di un maestro che possegga la conoscenza completa del sentiero. Così come un turista che visita un paese straniero fa affidamento su di una guida turistica che conosce i vari posti, che sa spiegare il significato e che conosce l’intero percorso, in modo simile devono essere il discepolo e il maestro sul quale si fa affidamento. Di sicuro, visitando un paese straniero o percorrendo sentieri di montagna senza guida, noi e i nostri amici sbaglieremo e non raggiungeremo mai la meta prefissata; ugualmente non riusciremo mai ad arrivare alla meta del sentiero spirituale senza essere guidati da una guida che conosce molto bene il percorso.
Tutti gli esseri desiderano essere felici e cercano di evitare la sofferenza. Anche chi è presente in questa stanza, come tutti gli altri esseri, dirige ogni sua azione di questa vita e di ogni vita futura verso il superamento di un certo problema e, quindi, verso il raggiungimento di una certa felicità e l’abbandono di una certa sofferenza.
Tutti gli esseri, ad esempio gli uccelli che cantano fuori, i vermi che strisciano, gli insetti che volano sull’acqua, i pesci che nuotano nell’acqua, la gente che sta andando a lavorare nei campi, gli astronauti che vanno nello spazio, quello che stanno facendo lo fanno unicamente per trovare una situazione migliore per loro stessi e superare la sofferenza.
Questi sono scopi universali. Questo è quello che costantemente stanno cercando di fare gli esseri.
Però, il fatto che riescano realmente ad ottenere il loro scopo, il fatto che i vari metodi che loro applicano siano realmente efficaci è una cosa veramente molto difficile.
Quello che noi stiamo cercando di fare ora, cioè ascoltare gli insegnamenti per poi metterli in pratica e trovare realmente una soluzione finale al problema della sofferenza, è un metodo efficace. Mentre la maggioranza dei metodi usati da tutti gli altri esseri che cercano di trovare una soluzione esteriore non sono di aiuto a trovare una soluzione alla sofferenza e, anzi, creano più sofferenza. il fatto che noi finora non siamo riusciti a liberarci dai problemi e dalla sofferenza è perché non abbiamo mai provato e non siamo mai entrati nel sentiero che porta a questo risultato.
Vedete, il livello di felicità non può essere ottenuto aumentando sempre di più il proprio benessere materiale, non può essere ottenuto con un qualsiasi metodo che si rivolga all’esterno di noi e sia diretto verso le cose esteriori. Può essere invece ottenuto tramite lo sviluppo interiore attraverso una pratica diretta e attuata nella nostra mente.
Se noi cerchiamo la pace della nostra mente soltanto sviluppando le cose che sono attorno a noi, al di fuori di noi, attuiamo un metodo a cui manca qualcosa, manca appunto lo sviluppo interiore che è la parte principale. Se vogliamo ottenere la pace mentale è ovviamente necessario svolgere un lavoro all’interno di noi stessi.
Preoccuparsi dello sviluppo interiore è tanto importante quanto preoccuparsi del progresso esteriore. All’inizio lo sviluppo interiore è importante tanto quanto lo sviluppo esteriore. In seguito, lo sviluppo interno diventa milioni di volte più importante e più efficace dello sviluppo esterno. Questo proprio perché la felicità può essere solo aumentata attraverso uno sviluppo interiore. Quando si parla di sviluppo interiore ci si riferisce alla mente. Qui vorrei precisare che quando parliamo di mente o di coscienza, secondo questo sistema, intendiamo quella parte dell’uomo che non è il corpo. Quando diciamo mente intendiamo questo termine generale. Sviluppo interiore significa sviluppo della mente. Ma anche qui occorre distinguere: non si vuol dire lo sviluppo di tutte le menti. Dicendo “le menti” intendiamo dire svariati tipi di fattori mentali.
Esistono in generale due tipi di fattori mentali, di menti: quelli positivi e quelli negativi, sinonimo di puro e impuro, controllati e incontrollati. Ciò che noi vogliamo sviluppare sono i fattori positivi, i fattori puri. Quello che invece abbiamo sempre sviluppato – si può dire da un tempo senza inizio fino ad ora – sono stati i fattori impuri, che sono la causa di ogni nostro problema. I fattori impuri sono quelli che noi dobbiamo eliminare, mentre i fattori puri sono quelli che dobbiamo sviluppare in quanto sono la causa della felicità. Quando si dice sviluppo interiore si intende in generale lo sviluppo dei fattori mentali positivi e l’eliminazione dei fattori mentali negativi. La ragione per cui finora non siamo riusciti ad eliminare completamente i problemi e le sofferenze in noi è perché, invece di sviluppare i fattori mentali puri, abbiamo sempre sviluppato e coltivato quelli negativi. Questa è l’unica ragione.
[Oggi ci fermiamo a questo punto.]
In questa circostanza abbiamo ottenuto un prezioso corpo umano che è qualificato dalle otto libertà e dalle dieci ricchezze. Perché questo corpo che abbiamo ottenuto ora è altamente significativo?
Lo è perché qualunque felicità noi vogliamo ottenere attraverso questo corpo, sia temporale che ultima, possiamo ottenerla. Questo corpo non è solo estremamente significativo, ma è anche sicuro che non vivrà per cento o duecento anni, possiamo sicuramente mettere la firma sul fatto che questo corpo non vivrà per tanto tempo.
Noi abbiamo nella mente il pensiero costante che vivremo altri trenta o quaranta anni e, fino al momento in cui capita che abbiamo un incidente d’auto oppure che la nostra casa brucia, questo pensiero è presente nella nostra mente. Questa nostra concezione, questo nostro credo, non è qualcosa su cui possiamo fare affidamento: non possiamo fare affidamento sul fatto che la vita durerà quanto noi pensiamo che duri. È molto utile comprendere cosa significa morire, che cosa è la morte. E’ utile comprendere cosa sia la morte ed è utile comprendere cosa sia la rinascita, avere chiara questa definizione. Morire significa separazione della coscienza dal corpo, il fatto che la coscienza abbandona il corpo.
I grandi meditatori, ad esempio, sono esseri che hanno completamente nelle loro mani l’esperienza della morte: essi possono scegliere quando morire e quanti anni rimanere in vita per il beneficio degli esseri. Possono decidere di vivere per un certo periodo di tempo e, quando vedono che per il mondo in cui essi vivono non c’è più alcun beneficio, allora lasciano il corpo e questo lo fanno in modo completamente consapevole, decidendo dove rinasceranno e che tipo di reincarnazione prendere, ad esempio se prendere un corpo oppure rinascere in una sfera pura. Questi esseri santi hanno completa libertà dalla schiavitù della morte e possono vedere quale sarà la terra in cui, reincarnandosi, saranno di maggiore beneficio. E, ad esempio, se vedono che non c’è più beneficio per gli esseri che abitano la Terra possono decidere di rinascere in una sfera pura, in una terra pura di un buddha.
Gli esseri ordinari che non sono esseri santi, né grandi meditatori – ma comunque praticano il Dharma nella loro vita, ovvero trasformano le loro azioni in azioni pure, in azioni virtuose – al momento della morte la loro mente si separa dal corpo e prende rinascita nelle sfere di esistenza fortunate, felici.
Gli esseri che praticano le virtù, che hanno attitudini positive verso gli altri, non hanno un’esperienza dolorosa della morte, un’esperienza che abbatte la loro mente e fa provare loro del grosso rimpianto.
Gli esseri che durante la vita hanno fatto delle azioni virtuose e hanno accumulato dei meriti, se il loro desiderio è ottenere ricchezza, possedimenti, diventare dei re, avere un ambiente felice pieno di divertimenti, rinascendo come esseri umani possono ottenere tutto questo poiché ne hanno creato le cause. Se una persona durante la vita ha praticato la pazienza, cioè ha cercato il più possibile di non arrabbiarsi con gli altri, allora rinascendo come essere umano può ottenere un ambiente molto favorevole, come avere attorno persone che lo rispettano, che gli obbediscono e così via. Se una persona ha praticato la generosità durante la sua vita, allora avrà la possibilità di ottenere senza sforzo quei godimenti materiali che desidera.
Se una persona durante la sua vita ha praticato una condotta morale pura e ha cercato di danneggiare il meno possibile gli altri con le sue azioni e se, inoltre, ha praticato la generosità, allora queste azioni possono far sì che egli riottenga un prezioso corpo umano dotato delle otto qualità e dei dieci vantaggi, e abbia la possibilità di praticare il Dharma.
Gli esseri che non hanno assolutamente praticato il Dharma, che non hanno mantenuto una condotta morale pura, che non hanno accumulato meriti, che non sono stati generosi e che, al contrario, hanno danneggiato gli altri e hanno agito durante la vita con una mente incontrollata, al momento della morte la loro coscienza si separerà dal corpo e dovrà rinascere nelle sfere di esistenza sfortunate. Quegli esseri che durante la vita hanno avuto una mente rabbiosa, una mente piena di odio e si trovano a morire con questa mente inquinata dall’odio si troveranno, senza alcuna libertà, a rinascere in quella sfera di esistenza inferiore chiamata la sfera delle sofferenze insopportabili o dei Naraka.
Quegli esseri che durante la vita hanno avuto la loro mente inquinata dall’avarizia, inquinata da un grosso attaccamento, al momento della morte, avendo questa impronta, dovranno prendere rinascita in quella sfera di esistenza inferiore detta degli Idako dei Preta. Quegli esseri che durante la vita avevano la mente inquinata dall’ignoranza e che non hanno fatto nessun sforzo per migliorare o per controllare questa mente, al momento della morte la coscienza, separatasi dal corpo umano, dovrà prendere una rinascita nella sfera di esistenza inferiore degli animali.
Ci sono molte storie recenti di esseri che sono morti e rinati in questo modo.
Ci sono molte storie di cui si potrebbe parlare, di esseri in vari posti che hanno avuto questa esperienza. Brevemente, menziono una cosa accaduta nel Tibet a un monaco che era molto avaro, aveva molto attaccamento. Questo monaco aveva un discepolo e, ogni volta che questo andava a letto, quando di notte nessuno lo poteva vedere, contava i suoi soldi con grande avarizia. Ogni volta, dal suo letto, il discepolo sentiva il rumore del monaco che contava i soldi. Senza farlo sapere a nessuno, un giorno il monaco prese i soldi e andò a sotterrarli in un buco lontano dall’abitazione e li coprì con una pietra. Nonostante li avesse seppelliti, tornava molto spesso a controllarli. Un giorno morì e il suo discepolo andò a vedere che cosa c’era in quel posto. In Tibet, quando una persona muore, vengono fatte molte pratiche per favorire la rinascita di queste persone e anche se queste sono rinate in altri posti, attraverso queste pratiche, molto spesso, è possibile far sì che quelle persone muoiano in quella esistenza e rinascano in sfere di esistenza più fortunate – come quella umana ad esempio – e abbiano la possibilità di continuare nella pratica del Dharma. In Tibet è molto comune fare queste pratiche di meditazione quando una persona muore. Nelle famiglie laiche si invitano i lama e i monaci, appunto, per fare queste pratiche. Il discepolo volle invitare i lama per aiutare il suo maestro e quindi si mise a cercare il denaro per poter fare loro offerte. Il denaro non era nella stanza e allora andò nel posto dove sapeva che si recava il suo maestro. Giunto lì scoperchiò il buco dove erano nascosti i soldi: attaccato al sacco dei soldi c’era un grosso granchio che avvolgeva i soldi e li teneva stretti con le sue tenaglie in modo che nessuno potesse prenderli. Il discepolo prese il granchio e lo porto da un grande lama, Purchong Champa Rinpoce, che aveva completato il Sentiero Graduale verso l’Illuminazione.
Questi consigliò al discepolo di portare il granchio da un particolare macellaio che viveva nei dintorni. Questo macellaio appariva come una persona ordinaria, ma di fatto non lo era. Quando il discepolo gli portò il granchio lo rimproverò, ma quando seppe che gli era stato mandato da Purchong Champa Rinpocelo taglio in due. Un pezzo lo mangiò, mentre l’altro lo gettò nello spazio. In Tibet molti buddha si manifestano come macellai, oppure come quelle persone incaricate di punire chi era responsabile di azioni negative o avevano procurato dei danni. In realtà molte manifestazioni dei buddha prendevano questa forma ordinaria. Probabilmente ora farete fatica a comprendere la seconda parte di questa storia ma in futuro forse vi sarà più facile capirla.
Colui che appariva come macellaio era in realtà la manifestazione di quella divinità irata dei buddha che è chiamata Yamantaka e, per questo, poté trasferire la mente di questo granchio nelle terre pure.
In Tibet si raccontano molte storie di questo tipo. Accadono anche in occidente, ma noi non abbiamo l’abilità di riconoscere le reincarnazioni e quindi non ce ne accorgiamo.
Capita molto spesso, in Occidente, sentire parlare di fenomeni che accadono ai medium. Ci sono degli esseri che rinascono come preta e, quando i medium fanno le loro pratiche, è possibile che la coscienza di uno di questi preta entri nel corpo del medium in trance e incominci, tramite lui, a parlare delle loro esperienze precedenti, della loro famiglia e così via.
Queste sono cose comuni anche in Occidente. Molto spesso può accadere che questi spiriti infelici, i preta, abbiano dei deboli poteri di chiaroveggenza e dei deboli poteri psichici e, attraverso il medium, parlino e prevedano il futuro.
Vi sono molti tipi di Preta. Rinpoce si ricorda di aver visto, in America, un filmato girato privatamente su questo argomento. La storia è che un capo famiglia era rinato come preta e la moglie di quest’uomo aveva consultato una medium, che era una signora molto grassa. Nel film si vedeva, appunto, come questo preta si fosse impossessato della medium e, attraverso di essa, diceva alla propria moglie tutto quanto non gli aveva mai detto in vita, tutto quanto di spiacevole avrebbe voluto dire, così che questa donna, per tutto il film, continuò a piangere.
Vi sono degli esseri che posseggono un tipo particolare di occhio, attraverso cui possono percepire i preta. Vi sono anche dei modi per vedere i preta: usando particolari sostanze miscelate tra loro e poi messe sopra gli occhi, mentre si recitano particolari mantra.
Può succedere che gli esseri che durante la vita coltivano una grande gelosia rinascano come dei preta estremamente malvagi ed estremamente dannosi. Sono esseri che rinascono proprio con desiderio di danneggiare gli altri. Questi possono accanirsi nel fare danni a certe famiglie, a procurare malattie, incidenti e cose di questo genere. Recentemente è successo ad una famiglia di Bombay, in India, di ricevere continue interferenze da parte di uno di questi esseri: gli affari non andavano mai bene, accadevano incidenti d’auto, la gente cadeva dalle scale, c’erano malattie e così via.
In questa famiglia avevano la capacità di percepire i preta, ma la gente cui chiedevano aiuto non poteva percepirli e quindi non poteva aiutarli. Interpellarono anche molti Swami ma non risolsero il loro problema.
Alla fine, decisero di interpellare S.S. il Dalai Lama, il quale mandò loro un grande meditatore – per capirci del livello del Ven. Ghesce Yesce Tobten, discepolo del Ven. Ghesce Rabten che è uno dei maestri di Lama Zopa.
Il meditatore, Ghesce Champa Lawdo, si recò da quella famiglia, ma non fece nulla di speciale e semplicemente stette in quella casa. Si era portato dietro un traduttore, ma non fece nessuna cerimonia, non diede nessuno show, semplicemente stette in quella casa e dopo alcuni giorni se ne andò.
Il Dalai Lama ricevette più tardi una lettera in cui questa famiglia esprimeva la sua gratitudine per essere stata liberata da questi spiriti. Questo meditatore aveva praticato le meditazioni del Sentiero Graduale verso l’Illuminazione, aveva la realizzazione di shunyata e aveva molta compassione, così la sua sola presenza in questa casa fece sì che questi spiriti se ne andassero.
Oggi non avevo programmato di raccontare queste storie – dice Rinpoce – ma esse sono scivolate fuori dalla mia bocca. Ora mediteremo una decina di minuti.
Pensiamo che con l’espirazione, assieme all’aria espirata, escano da noi tutte le menti negative, in forma di sostanze sporche, scure.
Pensando in questo modo respiriamo tranquillamente.
Inspiriamo di nuovo e di nuovo espiriamo mantenendo la stessa visualizzazione.
Pensiamo che i tre veleni, l’ignoranza, l’attaccamento e l’ira, così come ogni problema mentale, ogni frustrazione e così via, escano sotto forma di inquinamento e spariscano all’orizzonte senza più ritornare.
Facciamo ancora una visualizzazione di purificazione.
I tre veleni – l’ignoranza, l’attaccamento e l’odio – che sono causa della sofferenza e la dannosissima mente dell’autogratificazione sono espulsi assieme al respiro che esce sotto forma di sostanza inquinante e sono allontanati all’orizzonte svanendo.
Ora pensiamo che quando inspiriamo l’aria entri in forma di luce bianca purissima che è l’essenza del completo sviluppo di compassione, saggezza e potere di tutti i buddha e bodhisattva.
Immaginiamo che questi fattori positivi entrino in noi con il respiro e si fondano con il nostro corpo. In questo modo anche la nostra mente diventa una sola cosa con queste qualità, acquisisce la saggezza, la compassione e il potere di tutti i buddha e i bodhisattva.
Pensiamo che l’intera estensione dello spazio è completamente piena di buddha e di bodhisattva, e che questa luce bianca purissima provenga da loro.