Come essere felici

Come essere felici

Ogni giorno dovremmo fare tutto il possibile per aiutare gli altri: non solo le persone ma anche gli esseri non umani, sia quelli che possiamo vedere, come gli animali, sia quelli che attualmente non siamo in grado di vedere. Così facendo, otterremo molta felicità e successo e qualsiasi cosa abbiamo in mente potrà essere realizzata, addirittura meglio di quanto speravamo. Ogni beneficio che offriamo agli altri e ogni azione che facciamo per loro si traduce in felicità e successo per cinquecento vite.

È sciocco pensare solo alla felicità di questa vita e non è neppure corretto: preoccuparsi solo di questa vita fa sì che tutto ciò che facciamo diventi karma negativo, causa di sofferenza nei regni inferiori e causa di problemi anche ora. È causa di tanta sofferenza – wow, wow, wow, wow, wow! – provoca tanta sofferenza per centomila, diecimila milioni di miliardi [di eoni].

Ciò che accade in questa vita – la quantità di sofferenza o di felicità che sperimentiamo in questa vita – dipende fondamentalmente dalle cause che abbiamo creato nelle nostre vite passate. In questa rinascita, invece, siamo responsabili della felicità di tutte le nostre vite future, soprattutto della felicità ultima, lo stato di beatitudine eterna, la felicità senza pari dell’Illuminazione.

Il Buddha disse:

Qualsiasi essere senziente che, durante il periodo dei miei insegnamenti,

pratica la generosità (anche se ciò che dona è grande quanto un capello),

per 80.000 eoni otterrà grandi risultati di grande godimento:

nessun dolore, nessuna malattia e il godimento della felicità.

In questo modo, sarà ricco di ciò che è desiderabile.

E alla fine, potrà raggiungere effettivamente il risultato: la cessazione e il completamento senza pari (illuminazione).

Vi invito a parlarne con i vostri amici, con le persone istruite e con chiunque incontriate; tuttavia, se a loro piace la sofferenza e non vogliono alcuna felicità non ce n’è bisogno.

Se possibile, dovremmo pensare alla felicità e alla sofferenza degli altri. Se possibile, dovremmo farlo con il cuore. Naturalmente, questo è il modo migliore e più nobile per dare significato alla nostra vita. Non solo proveremo soddisfazione nel nostro cuore, ma la nostra vita sarà molto vantaggiosa per gli altri. Se le nostre azioni sono compiute con bodhicitta, diventano molto benefiche per ogni essere senziente in ogni regno. In particolare, qualsiasi cosa facciamo con bodhicitta può far sì che tutti raggiungano l’illuminazione.

Questo è il modo in cui rendere la nostra vita più felice e per non avere rimpianti quando moriremo. La nostra mente sarà molto felice anche quando sperimenteremo la morte. Possiamo sperimentarla per altri esseri senzienti: questo è il modo migliore di morire. Possiamo portare la morte di tutti gli esseri senzienti su di noi, o nel nostro cuore e bum! l’egocentrismo e l’ignoranza che ci fanno considerare realmente esistenti l’io e gli aggregati [vengono distrutti]; poi pensiamo che gli esseri senzienti possano raggiungere il dharmakaya.

Se conosciamo il Dharma, questa è un’opportunità incredibile per creare un buon karma, una causa innegabile di felicità in questa vita e in tutte le rinascite future, la felicità dello stato di beatitudine e soprattutto la felicità senza pari per tutti gli esseri senzienti.

Molte persone non conoscono il Dharma, il Buddhadharma, e non sanno quanto sia importante studiare, riflettere e meditare su di esso per realizzare il sentiero nel loro cuore. È molto importante che anche chi non crede nella rinascita e nel karma pratichi il buon cuore dato che si desidera avere la felicità ed evitare la sofferenza.

Se pratichiamo il buon cuore e beneficiamo gli altri, tutti ameranno aiutarci. Allora, ovunque andremo, tutti saranno molto felici. In realtà, staremo portando felicità in questa vita e per tutte le nostre vite future e, al tempo stesso, rendendo felici le altre persone nel mondo.

Tradotto da Advice for a Happy Life

I libri di insegnamenti di Lama Zopa Rinpoce

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Jeffrey Hopkins
Traduttore e curatore: Leonardo Cirulli
Edizione: brossura, 1100 pagine, illustrato (bianco e nero)
ISBN: 978-88-942873-0-1

In questo importante lavoro, Jeffrey Hopkins, uno dei più eminenti studiosi del Buddhismo tibetano, offre una chiara esposizione della visione di Prasangika-Madhyamaka della vacuità presentata nella tradizione Gelug del Buddhismo tibetano.

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