Perché fare un ritiro?

Perché fare un ritiro?

Il beneficio di fare un ritiro è che si diventa una persona migliore, un essere umano migliore, un buon membro della società umana. Si diventa migliori di quanto non si fosse prima e, poco alla volta, si abbandona ogni pensiero o desiderio di fare del male agli altri esseri viventi. Si aiuta, si serve e si beneficiano gli altri con il corpo, la parola e la mente.

Il beneficio di fare un ritiro è che si diventa più calorosi, più amorevoli, generosi, aperti, compassionevoli, pazienti e sinceramente gentili. Una persona gentile. Si diventa davvero gentili.

Per più di trent’anni ho ascoltato gli insegnamenti buddhisti e ho cercato di comprenderli. Durante i miei ritiri ho deciso che la cosa più importante nella nostra vita è la gentilezza. Essere gentili. Con tutti quelli che incontriamo. Sempre. Tutti apprezzano la gentilezza. Tutti vogliono ricevere gentilezza. La gentilezza è il senso della vita. Gentilezza amorevole. Compassione. Bodhicitta. Sono il senso e lo scopo della nostra rinascita umana.

Sua Santità il Dalai Lama ha detto: “La mia religione è la gentilezza”. Il Buddhismo ha migliaia di insegnamenti e Sua Santità li ha condensati in una sola parola: gentilezza. Una parola dal significato vasto e profondo. Essere gentili è il compito della nostra vita, desiderare di essere gentili, coltivare la gentilezza, esprimere la nostra amorevolezza ogni volta che interagiamo con gli altri. Guardare con occhi amorevoli un altro essere senziente. Agire sempre con amore. Coltivare questo atteggiamento è il beneficio di fare un ritiro.

Ho conosciuto insegnanti che hanno questa qualità e persino il suono della loro voce esprimeva una grande gentilezza tanto da farmi venire le lacrime agli occhi. Ho conosciuto insegnanti davvero santi il cui volto era compassione. Le espressioni del loro viso mi facevano esplodere il cuore.

Il beneficio del ritiro è che si vuole diventare come i propri insegnanti e tutti gli Esseri Santi. Si è ispirati a praticare il Dharma. E si ispirano gli altri a fare lo stesso e desidereranno fare un ritiro un giorno.

Il beneficio del ritiro è che le pratiche purificano il karma negativo e accumulano grandi meriti. Si è liberati dall’esperienza di innumerevoli sofferenze future. Ogni giorno ci avvicina all’Illuminazione.

Il beneficio del ritiro è che si ha il tempo di riflettere e comprendere gli insegnamenti che ascoltiamo e i libri che abbiamo letto. Lontano dalla frenesia quotidiana, dal lavoro, dalla famiglia e dagli amici, si ha più tempo per se stessi, per contemplare e studiare. Tempo per mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti dai propri preziosi maestri, tempo per conoscere se stessi. Tempo per vedere chiaramente i propri pensieri e le proprie motivazioni.

Il beneficio del ritiro è che si comprende che è la nostra mente a creare problemi e sofferenze. Sembrano provenire dall’esterno, ma la sofferenza sorge a causa del modo in cui si pensa. Ci rendiamo infelici da soli.

Il beneficio del ritiro è che si ha del tempo in solitudine per riconoscere i propri errori e difetti e per correggerli. Correggendoli si diventa una persona migliore. Ogni anno si è un po’ più bravi di prima. C’è un miglioramento e gli altri notano che siamo cambiati e che si è “migliori di prima”. Si sviluppano alcune buone qualità che ispirano altre persone a praticare il Dharma e a cercare di meditare.

Il beneficio del ritiro è che si ha il tempo di meditare sulla bodhicitta, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Per diventare un Buddha per loro. Si coltiva l’attitudine a lavorare per gli altri, servire gli altri, avere a cuore gli altri, per loro, per beneficiarli. Per la loro felicità e la loro liberazione dalla sofferenza, si pratica il sentiero, la mente si avvicina alla bodhicitta, la mente dell’Illuminazione.

Il beneficio del ritiro è che ci si sforza di diventare meno egoisti. Si medita sugli svantaggi dell’amare solo se stessi. Si medita sul beneficio di avere a cuore gli altri. Con una mente coraggiosa, con audacia, si decidere di voler avere a cuore gli altri più di noi stessi. Lentamente si cambia atteggiamento, passando dall’avere a cuore solo noi stessi all’avere a cuore tutti gli altri. Prendersi cura degli altri. Dedicarsi agli altri.

Preoccuparsi di capire se gli altri esseri senzienti sono felici o tristi. Se stanno creando le cause della sofferenza o della felicità future. Se vagano nei sei regni del samsara o sono liberi. Si genera una preoccupazione amorevole e compassionevole per gli altri e la determinazione ad aiutarli in qualsiasi modo, a dare loro tutto ciò di cui hanno bisogno finché non saranno illuminati.

Il beneficio del ritiro è che si vedono chiaramente le proprie afflizioni mentali e si lavora per superarle. Si lavora per diminuirle fino ad abbandonarle, superando l’attaccamento, la rabbia, l’odio, l’orgoglio, la gelosia, l’ignoranza e così via.

Prima seguivamo le afflizioni mentali e permettevamo loro di aumentare a dismisura. A volte eravamo persino felici quando si presentava un’afflizione, come se fosse qualcosa di “buono” per noi stessi.

In ritiro si applicano gli antidoti a queste afflizioni mentali dannose. Si lavora duramente per superarle. Quando gli antidoti sono efficaci, la mente diventa più tranquilla. Non è facile superarle: passano ma poi ritornano. Sono subdole e insidiose. È difficile riconoscerle e sconfiggerle.

Il beneficio del ritiro è che gradualmente, lentamente, la saggezza aumenta. Ci rendiamo conto delle nostre fantasie, delle allucinazioni che la mente crea. E cominciamo a riconoscere l’allucinazione come allucinazione, invece che come vera, come reale. Questo porta un po’ di pace alla nostra povera mente esausta.

Il beneficio del ritiro è che si ha il tempo di sviluppare le proprie qualità positive. I pensieri virtuosi danno più felicità e meno sofferenza; sperimentimo una felicità mentale che non dipende dai piaceri sensoriali, non dipende dal fatto che ci capiti qualcosa di “buono”.

Il beneficio del ritiro è che a volte si sperimentano soddisfazione e appagamento. Meno desiderio. Meno brama. Meno attaccamento. Meno agitazione. Si diventa meno “spaventati” e disturbati da cose, persone, luoghi e così via.

Il beneficio del ritiro è che si comincia ad avere un minimo di controllo sulla propria mente selvaggia. La mente che corre ovunque, alla ricerca della felicità. Cerca di evitare tutto ciò che è spiacevole. Un piacere e un dolore che si trovano da qualche parte al di fuori di noi stessi.

Il beneficio del ritiro è quello di trovare la felicità dentro di sé. Gioia interiore – Gioia e felicità che sono lì. Da qualche parte. Prima non se ne faceva esperienza. Era difficile trovare la felicità in mezzo a tutta la sofferenza, a tutta la spazzatura della propria mente.

C’è un po’ di gioia e felicità dall’interno e si sa che è possibile per la propria mente sperimentare ogni felicità, dalla più piccola fino alla più grande beatitudine della piena Illuminazione. È possibile praticare gli insegnamenti che portano a questo.

I propri santi insegnanti hanno praticato questo sentiero. E si può fare anche da soli. Con Bodhicitta. Per il beneficio di tutti i gentili esseri senzienti madre.

Il beneficio ultimo di un ritiro è che si diventerà un Buddha pienamente illuminato. Pari per realizzazione a tutti gli altri Buddha, in grado di guidare innumerevoli esseri senzienti all’Illuminazione. Con innumerevoli emanazioni a beneficio degli esseri senzienti. Ma per raggiungere questo nobile obiettivo, ci vogliono molte vite di studio e meditazione. È un lavoro incredibilmente duro.

Nel frattempo, si può essere gentili.

Tradotto da The Benefits of Doing Retreat

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