I tre tipi di esseri secondo Atisha

I tre tipi di esseri secondo Atisha

In questo breve insegnamento Ghesce Sopa Rinpoce spiega quali sono i tre tipi di esseri illustrati da Atisha ne La lampada sul sentiero per l’Illuminazione.

Ogni essere al mondo è alla ricerca di un qualche tipo di pace o felicità e cerca di risolvere i propri problemi e di evitare le cose indesiderate. Su questa base, siamo tutti uguali. Ma gli insegnamenti buddhisti parlano di differenze tra gli esseri, principalmente in base alle loro aspirazioni spirituali e agli obiettivi che perseguono. 

Fondamentalmente, esistono due tipi di obiettivi: il primo è temporaneo e aspira a una buona vita mondana o una rinascita superiore; il secondo è l’obiettivo finale più elevato, chiamato liberazione completa dall’infelicità e dai problemi. Noi esseri umani passiamo il nostro tempo a perseguire obiettivi temporanei o mondani. Chiunque cerchi la felicità nel samsara, che è l’obiettivo temporaneo della felicità e della pace solo in questa vita o dopo questa vita, nel Buddhismo è chiamato “piccolo essere”. 

Secondo gli insegnamenti del Buddha, quando non ci si limita a tentare di risolvere i problemi di questa vita e di trovare la felicità in questa vita, si parla di spiritualità. I piccoli esseri si dividono in due categorie: i “piccoli esseri semplici”, che si preoccupano principalmente di questa vita, e i “piccoli esseri speciali” che perseguono obiettivi samsarici ma per le vite future. Per questo motivo, secondo il Buddhismo, l’essere piccolo speciale è considerato come se stesse perseguendo una vita spirituale. 

Gli insegnamenti buddhisti offrono metodi speciali basati sugli obiettivi di quegli esseri che cercano una vita spirituale. Il piccolo essere semplice non è speciale e può comprendere tutti, anche gli esseri dei regni inferiori. La maggior parte dei piccoli esseri è interessata soprattutto ai piaceri e alla felicità di questa vita, cioè è interessata soprattutto a un’esistenza di tipo samsarico e cerca soprattutto rinascite superiori. Ma i piccoli esseri che vengono definiti speciali non pensano solo a questa, al contrario, hanno iniziato a imparare qualcosa su ciò che viene dopo questa vita e sanno che ci sono rinascite superiori, che sono il risultato di azioni virtuose e salutari, e rinascite inferiori,  che sono il risultato di azioni sbagliate o del karma. 

Nella sua sintesi degli insegnamenti buddhisti, Lampada sul sentiero dell’illuminazione, Lama Atisha divide tutti in tre tipi di esseri. Quando Atisha parla dei principianti, dice che il primo tipo o il primo ambito dell’essere comprende entrambi, il piccolo speciale e il piccolo semplice. Infatti afferma: 

Chi cerca solo i piaceri samsarici con qualsiasi metodo, perseguendo i propri obiettivi, è conosciuto come il più piccolo. 

Ciò significa che se una persona è interessata solo al piacere di questa vita, senza cercare altri obiettivi oltre a quello, o non crede nemmeno nelle vite future, tra gli esseri, quello è il più piccolo. Tuttavia, i piccoli esseri speciali sono interessati a conoscere le vite future e si preoccupano di non cadere in una vita infelice dopo questa. Per questo cercano di liberarsi da questa vita e si impegnano per una rinascita superiore come umani o deva. Il piccolo essere speciale si preoccupa delle vite future in base agli insegnamenti spirituali che spiegano che, come risultato del karma negativo, si nascerà in tre regni inferiori, come essere infernale, preta o animale. Queste sono tutte vite in cui si sperimenta incessantemente solo infelicità e sofferenza. 

Un tipo particolare di essere è quello interessato a sapere cosa gli accadrà dopo questa vita. Se si nasce in quel tipo di regni, che tipo di sofferenza e problemi si dovranno affrontare? Se si nasce in una buona rinascita, come dio o umano, come spiegato negli insegnamenti, cosa si sperimenterà? Poi, sulla base di ciò che si potrà sperimentare nelle vite future, si cerca di analizzarne le cause. Capito questo, l’essere speciale cercherà in questa vita di sviluppare il più possibile le cause positive  e di liberarsi di quelle negative. Anche se questi secondi esseri, i “piccoli esseri speciali”, non cercano la liberazione o l’illuminazione – ma solo una vita futura dopo questa in cui ottenere una rinascita superiore e liberarsi dalla vita inferiore e dalle sue miserie – secondo il Buddhismo questo è l’inizio del primo tipo di essere spirituale. 

Una persona che si dedica principalmente a metodi sani e virtuosi per fermare il karma negativo e produrre vite future positive è un piccolo essere “speciale”. In generale, questo livello speciale di piccoli esseri si può sviluppare spiritualmente in modo più elevato, guardando oltre la felicità samsarica di questa o delle vite future e, comprendere che i piaceri samsarici non sono l’obiettivo finale, né la soluzione. Possono iniziare a cercare di essere completamente liberi da ogni tipo di problema, compresi quelli degli dei, degli umani e, naturalmente, degli esseri inferiori. Ognuno di questi tipi di esistenza ha diversi tipi di sofferenza e la libertà da queste sofferenze può essere raggiunta eliminando completamente le loro cause.

Queste cause sono spiegate in dettaglio come il karma e la sua causa, le illusioni. Fondamentalmente le illusioni sono i tre veleni mentali – attaccamento, rabbia e ignoranza – e molti altri tipi di afflizioni mentali. Sono queste le cause che generano azioni malvagie, o impure, e sono la causa principale del samsara. Chi desidera eliminarle, per liberare completamente la propria mente e la propria personalità, deve innanzitutto chiedersi se ciò sia possibile. Poi, se lo è, chiederà con quale metodo sia possibile eliminare completamente il karma e le illusioni. Vorranno imparare questi metodi e poi, applicandoli, cercheranno soprattutto la loro completa emancipazione dalla vita impura, sia che si tratti di rinascite inferiori negli inferni sia di rinascite superiori, fino ai deva. 

Se una vita è creata dal karma e dall’illusione, allora è impura. Ma quando si cerca una vita al di là di questa, non legata a questa situazione karmica, allora si è chiamati esseri intermedi. 

La totale libertà dalla sofferenza, o liberazione, è l’obiettivo dell’essere intermedio. Ciò richiede molto studio, meditazione e pratica dei metodi per risolvere tutti i problemi di questa esistenza e per rimuoverne le cause. Sapere quali cause portano a quali risultati è uno degli insegnamenti più importanti. 

Quando il Buddha insegnò le quattro nobili verità, la prima, la verità della sofferenza, mostrò in dettaglio i diversi tipi di sofferenza. Poi la seconda verità, la verità della causa della sofferenza, è spiegata come karma, e il karma stesso è causato da varie illusioni mentali, principalmente dall’ignoranza. Se queste cause di sofferenza possono essere eliminate, ovviamente anche il loro risultato può essere eliminato. Ma se le cause non possono essere eliminate, allora non c’è modo di ottenere la cessazione. Il Buddha ha insegnato la verità della sofferenza e la causa della sofferenza, mostrando i tipi di sofferenza che gli esseri sperimentano, da quelle dell’inferno fino a quelle dei regni dei deva, e spiegando che questa sofferenza non può avvenire senza una causa. Questa causa non è puramente esterna; la causa principale è all’interno di ogni individuo: le afflizioni mentali che sono principalmente l’ignoranza primaria, o visione egoistica, e poi l’attaccamento alla propria parte e l’odio verso gli altri. Questi sono i tre veleni mentali, le cause principali della sofferenza; e da queste tre illusioni di base si sviluppano molte ramificazioni, come la gelosia, l’orgoglio e tutti gli altri tipi di illusioni. Bisogna sapere che ognuna di queste illusioni è eliminabile e bisogna sapere con quale antidoto rimuoverla temporaneamente e con quale sradicarla completamente. 

Alcuni antidoti riducono o attenuano le illusioni, altri le eliminano del tutto. Esistono quindi due diversi livelli di pratiche o metodi insegnati in dettaglio negli insegnamenti buddhisti. Se si cerca principalmente non di ottenere il piacere samsarico – la vita pura in questa vita o in quelle future – ma la completa emancipazione e, sulla base di questo, ci si impegna nello studio, nell’apprendimento e nell’attuazione di queste pratiche per questi scopi, allora si è diventati un essere intermedio. 

Il Buddha ha insegnato il sentiero in modo esauriente, ma Atisha lo ha condensato in modo sintetico. Lama Atisha nella sua breve Lampada sul Sentiero descrive così gli esseri intermedi: sono coloro che voltano le spalle ai piaceri dell’esistenza e si allontanano dalle azioni malvagie per cercare solo la propria pace: questi esseri sono chiamati intermedi. 

Questa citazione si riferisce a coloro che per tutta la vita cercano principalmente la pace per se stessi, distogliendo la propria mente da qualsiasi tipo di piacere del samsara, ossia il piacere impuro, il piacere sensoriale, una rinascita superiore e così via. 

Poiché la mente è stata allontanata dai piaceri samsarici, si cerca di allontanare anche il karma negativo. Una persona di questo tipo, che sta semplicemente cercando la pace perfetta o eterna per se stessa, è definita un essere intermedio. 

In molti insegnamenti buddhisti si parla di sistemi “Hinayana” e “Mahayana”. I praticanti ‘Hinayana’ appartengono a questo tipo intermedio e cercano principalmente il proprio obiettivo di completa emancipazione senza dare troppa importanza agli altri. Il termine “Hinayana” in sanscrito significa veicolo minore o inferiore. Di solito i veicoli piccoli trasportano un carico piccolo, mentre i veicoli grandi possono trasportare carichi enormi. Allo stesso modo, l’atteggiamento mentale dei praticanti del veicolo Hinayana è quello di assumersi la responsabilità del proprio obiettivo; su questa base, il campo d’azione è più piccolo perché si cerca la propria strada individuale. Colui la cui personalità è principalmente coinvolta nel sentiero in questo modo è chiamato seguace del piccolo veicolo. Si tratta di una cosa grandiosa essere arrivati al punto di vedere chiaramente che la propria breve vita non è finalizzata al piacere sensoriale samsarico, ma all’obiettivo di una pace molto migliore e più duratura, e di lavorare principalmente in questo senso. È difficile rientrare in questa categoria di esseri. Gli esseri ordinari sono di solito al di sotto di questa categoria perché si tratta di un tipo speciale di ambito mentale. 

Il terzo livello di esseri è rappresentato dai grandi esseri del Mahayana. Si tratta di persone che prima si sono formate alla conoscenza corretta e poi hanno cercato la propria liberazione per un po’ di tempo. Poi però la loro preoccupazione si è rivolta agli altri, a partire dalla loro cara madre e da lì a tutti gli altri esseri nel mondo. Poiché tutti cercano la felicità e il piacere, in questo senso tutti sono uguali. Sapendo questo, il proprio atteggiamento cambia. Ci si rende conto che occuparsi solo della propria piccola area non è sufficiente. È invece molto più importante soddisfare i desideri di tutti. Si vede tanta miseria e sofferenza in tutto il mondo, ovunque, dagli inferni fino alle vite impure nei regni superiori, e si vuole liberare tutti. I grandi esseri hanno il desiderio di assumersi la responsabilità per tutti gli esseri. Sviluppano innanzitutto l’amore e la compassione per tutti gli esseri e, quando hanno un forte desiderio di agire in tal senso, scelgono in che modo diventare più utili per gli altri. A quel punto si capisce che l’unico modo perfetto, senza errori o discriminazioni, è una volta raggiunta la massima Illuminazione, uno stato in cui tutte le oscurazioni sono state rimosse e si è ottenuta l’onniscienza. Finché non si raggiunge quello stato, si cercherà di aiutare gli altri ma non si saprà farlo in modo perfetto. Una volta raggiunto quello stato, invece, si potrà essere di perfetto aiuto e beneficio  per gli altri. Per questo motivo, si cerca di raggiungere la meta più alta, chiamata Illuminazione perfetta. 

Quando l’atteggiamento di una persona cambia verso la realizzazione degli scopi degli altri e questo atteggiamento sorge in modo spontaneo, da quel momento in poi essa rientra nella categoria dei grandi esseri. 

Dal punto di vista di questi tre ambiti, si può capire che – dal punto di vista spirituale – essere interessati ai piaceri sensuali di questa vita e non credere o cercare altro è la cosa peggiore. Non ha alcun valore spirituale. Questo è l’ambito del piccolo essere semplice. Se invece si cercano metodi per ottenere questo tipo di piacere e di godimento non solo per questa ma anche per le vite future, allora si rientra nella categoria degli esseri spirituali, che inizia con i piccoli esseri speciali. Da qui, ci sono tre obiettivi. Uno è quello di liberarsi nelle vite future dalle peggiori sofferenze delle rinascite inferiori per ottenerne una superiore, pensando che anche se la felicità che si cerca è samsarica, non ha molta importanza; comunque la ritengono degna di essere perseguita. Con il solo obiettivo di lottare per non rinascere in una condizione inferiore a causa del karma negativo, si inizia il campo di applicazione spirituale. Come già spiegato, per un essere di portata intermedia, liberarsi temporaneamente dalle sofferenze degli esseri inferiori non è sufficiente, non è sufficiente ottenere una nascita superiore. Realizzare che qualsiasi tipo di vita samsarica è impura e di natura insoddisfacente, desiderare la completa emancipazione da essa, è l’ambito intermedio. Poi, desiderare la completa libertà non solo per se stessi ma anche per gli altri e cercare principalmente di ottenerla, fa di un individuo un essere di grande portata. 

Esistono tre diversi livelli o ambiti ed è importante, soprattutto per noi che seguiamo il Buddhismo e gli insegnamenti basati su questi ambiti, sapere che cosa è necessario fare e che cosa evitare per raggiungere gli obiettivi di ogni ambito. 

Ad ogni livello, è importante sapere come realizzare i propri obiettivi spirituali e impegnarsi soprattutto in quel senso. Anche nel terzo ambito, quando il raggiungimento degli obiettivi per se stessi non è più importante e ci si preoccupa principalmente degli altri, bisogna sapere cosa fare mentalmente per raggiungere l’obiettivo. Bisogna sapere che tipo di azioni, quali metodi e quale sentiero intraprendere. Noi che siamo interessati al Buddhismo, dobbiamo prima imparare e studiare a fondo perché la fede cieca non ci porterà da nessuna parte. Quindi, prima di tutto cercate di studiare e di capire. Prima dovete capire a livello intellettuale, poi esaminare e analizzare. Infine, quando questi insegnamenti si presentano chiaramente nella vostra mente, bisogna metterli in pratica; questo è ciò che chiamiamo “meditazione”. 

Secondo il Buddhismo, è importante prima studiare la propria mente e poi mettere in pratica gli insegnamenti, più e più volte. Questa è la meditazione. Gli obiettivi spirituali non si ottengono semplicemente ascoltando. Se ci si limita a pensarci su, non si otterranno. È necessario un grande sforzo di ascolto, riflessione e meditazione per un lungo periodo di tempo. 

Al giorno d’oggi ci sono molte persone intelligenti, interessate a indagare e a fare tutte queste cose. Quando rientriamo in uno di questi livelli, dovremmo rallegrarcene piuttosto che vivere una vita vuota, inseguendo i piaceri sensoriali di uno stomaco pieno e di una casa confortevole: anche gli animali possono raggiungere questi obiettivi temporanei, ma noi abbiamo una vita umana, e non una vita umana qualsiasi, ma una vita che offre l’opportunità di ascoltare tutti gli insegnamenti disponibili nel mondo. In particolare, avere una vita in cui gli insegnamenti e gli insegnanti sono ampiamente disponibili è meraviglioso. È molto raro, quindi bisogna apprezzare la propria vita e rallegrarsene, dirigendo la propria breve esistenza verso questo obiettivo. Credo che questo sia lo scopo della realizzazione di una vita umana. Sto parlando essenzialmente degli insegnamenti del Buddha, dato che io stesso sono un buddhista. Ma siamo molto fortunati a poter scegliere tra tanti insegnamenti speciali, insegnanti religiosi e gruppi di vario tipo in diversi luoghi. Questo è già di per sé un segno di ricchezza. Secondo il Buddhismo, se si nasce come animale, durante la vita non si può rientrare in nessuno di questi tre livelli. Sebbene gli insegnamenti e gli insegnanti siano disponibili in questo mondo, per gli animali non c’è nulla. Quindi questo è uno dei motivi per cui si dovrebbe gioire.

Tradotto da The Three Types of Spiritual Beings An Interview with GESHE SOPA RINPOCHE by JAMES BLUMENTHA

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