Domani, lunedì 24 febbraio, cominciano le celebrazioni per il capodanno tibetano, il Losar. Letteralmente, questa parola è composta ”LO” – anno – e”SAR” – nuovo. Nel calendario tibetano è la più importante festività dell’anno e viene celebrata con diversi rituali antichi che commemorano la lotta tra il bene e il male ma anche ballando e cantando per le strade, in una commistione tra sacro e profano. La folla si passa delle torce di fuoco, e ci sono riti come la danza del cervo, che creano un momento di grande allegria e leggerezza.
Molto spesso si crea confusione tra il capodanno cinese e quello tibetano, anche per le similitudini tra l’astrologia e il succedersi dei segni zodiacali. Il Losar però ha anche influenze mongole, infatti il primo mese dell’anno è chiamato Hor-zla (mese mongolo). Il Losar si celebra il primo giorno del primo mese del calendario lunare tibetano e cade intorno alla luna nuova di febbraio. I festeggiamenti durano tre giorni.
Il calendario tibetano è un sistema unico a base lunare, di soli 360 giorni (il che crea una leggera discrepanza col calendario occidentale); inoltre conta anche un complicato sistema di giorni saltati (tsi chad-pa) e di giorni in più (TSI lhag-pa). Il mese inizia sempre con la luna nuova e la luna piena cade il quindicesimo giorno. Le fasi lunari definiscono un mese, ogni mese è di 30 giorni e un anno ha dodici mesi. L’anno nuovo sarà l’anno del Topo di Metallo (o di Ferro) perché nella tradizione tibetana oltre al segno si considerano anche i cinque elementi, forze dinamiche naturali di trasformazione – energie – e in costante interazione con l’altro (Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua); se il segno cambia ogni anno, l’elemento cambia ogni due, quindi l’anno venturo sarà del Bue di Metallo.
Per prepararsi al capodanno, nei due giorni precedenti i tibetani puliscono la casa e cucinano i piatti speciali per i festeggiamenti, in particolare una zuppa servita con piccoli ravioli (guthug). Nel giorno della vigilia si dedicano invece alle cerimonie religiose, visitando il monastero più vicino, pregando e consegnando dei doni ai monaci… ma si fanno anche scoppiare dei petardi, con lo scopo di liberarsi dagli spiriti maligni intorno a noi.
Il giorno di Capodanno, i tibetani si alzano presto e indossano vestiti nuovi dopo aver fatto il bagno. Rendono omaggio agli dei mettendo offerte di fronte ai loro santuari domestici. Ci si scambiano anche doni tra familiari. Inoltre i primi quindici giorni del primo mese dell’anno (dal 24 febbraio al 9 marzo) commemorano il momento speciale in cui Guru Shakyamuni Buddha mostrò poteri miracolosi per sottomettere sei tirthikas, o insegnanti non-buddisti, che mancavano di fiducia in lui, al fine di ispirare maggiore fiducia nei suoi seguaci. Culmina nella luna piena, il quindicesimo giorno del calendario lunare, che è il giorno effettivo di Chotrul Duchen.
Per sapere come celebrare al meglio il Losar in occidente, visita il sito di FPMT Italia.
Per chi fa parte FPMT il Losar è anche un giorno di ricordo. Nella mattina del Losar del 1984, infatti, Lama Yeshe abbandonò il corpo. Accogliamo quindi la raccomandazione di Lama Zopa di ricordarlo in questa ricorrenza e promuovere la sua conoscenza a chi si avvicina alla casa editrice.