Le qualità del guru Mahayana

Le qualità del guru Mahayana

Nell’Ornamento dei Sutra Mahayana, Buddha Maitreya elenca le dieci qualità che un amico virtuoso dovrebbe possedere per rivelare gli insegnamenti Mahayana:

«Affidatevi a un amico virtuoso la cui mente è domata dalla pura condotta etica, pacificata e non distratta grazie alla pratica della concentrazione e della saggezza. Possiede inoltre una conoscenza superiore a quella del discepolo; è perseverante, dotto nelle scritture; ha realizzato la vacuità, è abile nell’insegnamento, ha una natura compassionevole ed è libero da pigrizia e scoraggiamento».

Le prime tre qualità si riferiscono alle tre formazioni superiori. Mente domata significa che il guru vive nell’addestramento superiore dell’etica, proteggendosi dal karma negativo. Anche un insegnante laico dovrebbe vivere secondo i voti laici pratimoksha. In questo modo, avrà domato, o sottomesso, le azioni del suo corpo, della sua parola e della sua mente. In altre parole, dovrebbe avere una moralità pura.

Inoltre, il guru dovrebbe essere pacificato grazie alla sua capacità di concentrazione superiore. Dovrebbe essere in grado di controllare le proprie afflizioni mentali attraverso la realizzazione di shamatha, o calmo dimorare. Grazie a essa, infatti è molto più semplice mantenere costantemente la mente nella virtù e quindi ottenere anche le altre realizzazioni. Con una concentrazione perfetta è possibile sviluppare la visione profonda.

Una mente pacificata dalla saggezza fa riferimento alla formazione superiore nella saggezza, o grande visione, che non è necessariamente quella della scuola Prasangika Madhyamaka, ma può essere anche quella della scuola Solo Mente o di una delle altre scuole inferiori. Questo è il motivo per cui l’aver realizzato la vacuità è elencato come qualità separata e, in questo caso, si riferisce specificamente alla visione Prasangika.

Il guru dovrebbe anche avere maggiori conoscenze, o realizzazioni, del discepolo, altrimenti quest’ultimo non può trarne beneficio. A questo proposito Gomo Rinpoce disse una cosa molto importante mentre stava spiegando il significato della parola “lama” (che vuol dire “più pesante” o “superiore” nella conoscenza), prima di dare un’iniziazione di Manjushri a Bakula Rinpoce, Gelek Rinpoce e Lama Yeshe nella casa di Gelek Rinpoce a Delhi, poco prima della morte di Lama Yeshe. Così disse: «Voi siete persone molto colte. Non sono come voi, ma io ho qualcosa che voi non avete: il lignaggio di questa iniziazione. Quindi, per questa ragione, ho più conoscenze di voi». In seguito, Lama Yeshe mi riferì quelle parole perché le riteneva molto efficaci. Quindi, se il guru ha ricevuto la trasmissione orale di un mantra e voi no, significa che il guru ha una conoscenza maggiore della vostra.

Il guru dovrebbe essere dotato anche di perseveranza. Dotto nelle scritture vuol dire che l’amico virtuoso ha imparato a memoria citazioni e insegnamenti, in modo da poterli ripetere.

Senza compassione, anche se un insegnante ha una grande conoscenza, non necessariamente saprà aiutare il discepolo. Avendo abbandonato lo scoraggiamento, l’insegnante non dovrebbe spazientirsi facilmente, stancarsi o essere pigro nel guidare i suoi studenti. Non dovrebbe arrabbiarsi o scoraggiarsi. Se il guru ha compassione, non sarà mai né stanco né pigro se si tratta di dare insegnamenti. Anche se le dieci qualità sono menzionate nell’Ornamento dei Sutra Mahayana, Ghesce Potowa ha detto:

«Anche se il guru non possiede tutte queste qualità, dovrebbe avere almeno le seguenti cinque: la realizzazione della vacuità, la compassione, una maggiore comprensione e qualità rispetto al discepolo, la pura condotta morale e nessuno scoraggiamento nell’insegnare. Altrimenti, non può guidare i discepoli fuori dal samsara».

Per quanto riguarda le qualità del guru, le Cinquanta stanze sulla devozione al guru iniziano citando i cinque difetti che non devono essere riscontrati nella scelta del guru. Non dovremmo scegliere qualcuno privo di compassione, di natura impaziente, irascibile e orgoglioso. Inoltre, dovremmo evitare chi è incapace di controllare la propria mente, in particolare il suo desiderio. Infine, non dovremmo scegliere chi è vanitoso, chi ostenta in continuazione ogni sua minima qualità.

Tratto da Il cuore del sentiero. Vedere il guru come Buddha

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Il cuore del sentiero

Lama Zopa Rinpoce
Il cuore del sentiero
Vedere il guru come Buddha

Edizione: brossura, 640 pp.
ISBN: 978-88-942873-8-7

Senza la devozione al guru, nulla avviene – né realizzazioni, né la liberazione, né l’illuminazione – proprio come senza le radici dell’albero non ci possono essere tronco, rami, foglie o frutti. Tutto, perfino l’illuminazione, dipende dalla devozione al guru.

 

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