Il maestro sorridente

Lama Yeshe all'Chenrezig Institute, Australia, 1975

Il maestro sorridente

Lama Yeshe all'Chenrezig Institute, Australia, 1975

Lavorare sui testi degli insegnamenti di Lama Yeshe, e quindi leggerli e rileggerli mentre si controlla che tutto sia al posto giusto, è sempre un’esperienza molto emozionante.

Se dovessi scegliere un aggettivo per descrivere Lama Yeshe, sicuramente opterei per “disarmante”, perché pur non avendolo conosciuto di persona è la sensazione che più mi trasmettono le sue foto, i tanti ritratti disponibili sul Wisdom Archive, e allo stesso modo le sue parole. Una personalità che ti spinge ad allargare le braccia e ad arrenderti.

La pacifica tranquillità del silenzio mentale, una raccolta di sei insegnamenti, impartiti nel corso del viaggio in Australia nel 1975, è molto interessante per diversi motivi:

  • Prima di tutto, offre uno spaccato dei primi incontri tra monaci tibetani e persone occidentali interessate al buddhismo. Parliamo di insegnamenti dati in uno dei primi tour mondiali di Lama Yeshe e Lama Zopa, e lo spazio riservato al Question Timein ogni sessione fa capire quanto ancora questa filosofia fosse poco conosciuta da questa parte del mondo.
    Le domande sono infatti tutte molto “tecniche” sulla reincarnazione e su aspetti sì importanti, ma spesso poco collegati al tema dell’insegnamento, mentre le risposte dove possibile riconducono sempre all’argomento trattato durante la sessione.
  • L’argomento. Lama Yeshe si concentra sull’importanza del silenzio mentale e della quiete che esso genera e che può intervenire sul benessere psicofisico. “Silenzio mentale”, ben lontano dall’idea molto stereotipata data da molti film del sedersi e meditare “senza pensare a niente”, e quindi è ottimo per cominciare a togliersi di dosso questi luoghi comuni.
  • L’attualità di questi testi: Lama Yeshe torna diverse volte sull’importanza di non essere attaccati in modo “tossico” alle proprie idee, anche quando si parla di religione. Una persona serena nei confronti della sua fede, dice il Maestro, non si sente offeso, non scatta sulla difensiva perché una persona terza gli contesta quella fede, o dichiara di seguire un altro credo. Se pensiamo a come oggi facilmente prendono piede i più diversi fanatismi, non solo in campo religioso, ma sociale e politico per fare un esempio (le tifoserie partitiche, per dirne una, ma anche il modo aggressivo con cui si difende uno stile di vita alternativo o si contesta una verità scientifica assodata da secoli), vediamo che queste riflessioni sono importantissime tuttora. Eppure, la semplicità con cui Lama Yeshe affronta un tema del genere non è mai superficiale. Anche leggendo le sue parole, si percepisce una persona che ha raggiunto questo stato di consapevolezza e serenità grazie allo studio e al lavoro su di sé, e ci invita tranquillamente a intraprendere i primi passi sullo stesso cammino.

Abbandona per un po’ la tua percezione sensoriale ossessionata e lascia risalire in superficie la tua mente silenziosa. Poi poniti la domanda. Vedrai che la risposta alla tua domanda apparirà spontaneamente dall’interno della pacifica tranquillità del tuo silenzio mentale.

(foto da Lama Yeshe Wisdom Archive)

La semplicità del Maestro è la chiave: proseguendo nella lettura, non mi è mai capitato di pensare che la facesse “troppo facile”. Tra tanti urli e tanta arroganza con cui entro in contatto quotidianamente per lavoro, una persona che semplicemente mi chiedeva di sedermi e “ascoltare”, attraverso le pagine, quanto lui per primo aveva sperimentato su sé stesso con una voce chiara, e mai priva di spirito e anche di umorismo, è stato davvero un momento rinfrescante, per la mia mente.

Un momento di silenzio, pacifico e tranquillo, che mi ha fatto davvero bene. 

La pacifica tranquillità del silenzio mentale è in fase di stampa e sarà presto disponibile sul nostro sito, nei centri e nelle librerie amiche.

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